A che serve la tecnica? – I dubbi dello scrittore #1

«La tecnica non serve: basta l’ispirazione». «Le scuole di scrittura producono autori fatti con lo stampino». «Le tecniche imprigionano il talento». Sono obiezioni che vengono fuori in maniera ricorrente fra chi scrive. Obiezioni a che? All’idea fondamentale che, come in tutte le cose, se si vuol scrivere bene bisogna impegnarsi. Anche studiando. Obiezioni che hanno una fonte comune: la paura. Forse l’hai provata anche tu: anche tu ti sei sentito animato dal fuoco della passione per il raccontare storie, e hai avuto paura che questo fuoco potesse spegnersi… a causa della tecnica. Perché «la tecnica ci rende tutti uguali», «ci soffoca la spontaneità» eccetera eccetera.

La cosa strana, qui, non è la paura: quella è comprensibile. La cosa strana è che l’autore in questione si sente un artista che considera, giustamente, il suo slancio per il raccontare storie simile a quello di chi dipinge quadri. Tuttavia, vorrebbe trattare la sua arte come qualcosa di diverso dalle altre. Tutte le arti si insegnano: ci sono conservatori musicali, accademie di belle arti; perché non dovrebbero esserci anche scuole dove si insegni a scrivere e si impari a farlo bene? Nessun artista teme il “danno” della tecnica: chiunque pensa che, migliorando la tecnica, migliorerà il suo risultato artistico. Perché la scrittura e gli aspiranti scrittori dovrebbero fare eccezione?

Non ve n’è motivo; e infatti la scrittura non fa eccezione. Si può anzi dire che la tecnica non è una scelta, ma un presupposto. Anche la migliore ispirazione deve infine essere trasformata in flusso di parole su carta. L’effetto della tecnica non è uniformare gli stili, ma a potenziare ciò che l’autore vuole dire permettendo di esprimersi in maniera più ampia. Tornando alle altre arti, all’Accademia ad esempio ti insegnano a conoscere tutti i tipi di matita, di pennello, i colori, i materiali; quando vorrai dipingere, avrai a disposizione un vastissimo repertorio di cui servirti per dar vita alla tua intuizione originale. Se tu conosci solo la grafite, potrai essere anche l’artista più ispirato del mondo: ma farai sempre solo bozzetti monocromatici. Vale per tutto. Se suoni la chitarra e ti è venuto in mente un passaggio straordinariamente veloce, ma la tua mano è lenta perché non hai mai studiato, semplicemente non potrai suonarlo. Qui ci si potrebbe chiedere: devo per forza andare a scuola? Non posso imparare a suonare la chitarra da solo? Si apre un altro capitolo, ma la risposta non cambia: da solo, o a scuola, la tecnica dovrai imparala. Altrimenti i tuoi assolo saranno terribilmente noiosi.

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