Scrittori si nasce, o si diventa? Qualcuno sente in sé la tensione verso la scrittura – quella tensione che, con il tempo e l’aumentare della capacità, diventa passione – fin da piccolo.
Eudora Welty ci dice della sua di passione e di quanto sia stato importante per lei l’ambiente familiare che l’ha vista crescere, in questa autobiografia intellettuale nella quale non disdegna di affrontare questioni specifiche – come ad esempio quella dei personaggi: devono essere inventati, o vanno ricalcati sui nostri conoscenti? La sua risposta si colloca, con lucidità, a metà strada:
I personaggi che vanno a comporre i miei racconti e romanzi non sono ritratti; li invento insieme alla storia che li sorregge. Addosso si portano cose che poco per volta ho preso a prestito, forse inconsciamente, da persone che ho visto, oppure notato, o che ricordavo in carne e ossa – qui una certa espressione, là un modo d’incedere, che saltano agli occhi della mente con il procedere della narrazione.
Il suo non è un manuale: si rimarrebbe delusi nel cercarvi consigli pratici da applicare direttamente alla struttura. Ciò non di meno, restano illuminanti alcuni passaggi, come quello sull’importanza di ascoltare la propria voce interiore (e di imparare a riconoscerla) o su come la letteratura possa aiutarci a capire il mondo in cui viviamo e del quale amiamo scrivere.