Il problema del talento – I dubbi dello scrittore #6

Scrivi, rileggi, riscrivi. Fa schifo. Concludi: non ho talento. Ti sbagli. Non che non faccia schifo, eh: su quello hai ragione. Sei alle prime armi, è ovvio. Scrittori si diventa, come ogni cosa: tutto si impara. Puoi essere più o meno portato, ma poi è l’apprendistato a fare la differenza. E il talento? Il talento è una cosa che non può essere rilevata intrinsecamente: ti accorgi che c’è solo q8uando lo vedi all’opera. Ecco perché è sciocco soffermarsi sul “ce l’ho, non ce l’ho”: se non ci provi (e non lo fai nella maniera giusta)… non lo saprai mai.

Il dato di fatto reale, tangibile, che puoi osservare direttamente nella tua scrittura è che se leggi, studi, frequenti corsi, ti eserciti… poi scrivi poi meglio. Che significa? Significa che il talento sta finalmente venendo fuori? Il talento è il talento. Quella che sta crescendo è la tua abilità di scrittore, che è tecnica per il 99% e talento (o ispirazione) per il restante 1%.

1% che è certamente indispensabile; ma è comunque l’1%. Il resto è lavoro duro. Questo lo può osservare chiunque. Leggi libri che parlano delle tecniche narrative. Leggi manuali di scrittura. Leggi i libri dei grandi. E dopo osserverai che.. scrivi meglio di prima. Vale per tutto.

Quindi, sfatiamo 2 miti:

  1. Scrivo da schifo perché non ho talento. Non è vero: scrivi da schifo perché sei uno alle prime armi. Lo siamo stati tutti. Sarebbe strano il contrario: se scrivessi già egregiamente, il tuo sarebbe un caso particolare.
  2. Scrivo incredibilmente bene, non ho bisogno di niente, dicono che scrivo da schifo perché nessuno mi capisce. Potresti aver ragione: nel qual caso, complimenti e buona fortuna. Oppure no: sei solo uno come tanti che scrive da schifo perché non ha nessuna consapevolezza.

La soluzione al problema c’è e si chiama formazione. Scrivi responsabilmente.

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