(racconto scritto durante il Week-end da scrittori del 6 luglio 2024)
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«Che ti ha fatto di male quell’arrosto?» le dice, mentre la osserva tagliare la fetta che ha nel piatto con una furia che conosce bene: è quella di quando c’è qualcosa che la impensierisce. Peggio: che la preoccupa.
Il locale è buio, luci basse, musica appena percettibile. Rhythm’n’blues, pensa lui, ma non ne è sicuro. Lo stesso locale che all’ora di pranzo è affollato e rumoroso, riempito dal chiacchiericcio e dallo schiamazzo della radio, la sera si fa intimo, riflessivo.
«Niente – fa lei. – Si raffredda». Sapeva che avrebbe risposto così: lei dà sempre una spiegazione di quello che fa, anche quando non la conosce. Anche quando non ce n’è una. detesta essere colta in fallo – il che a volte significa semplicemente non aver voglia di parlare di quello che veramente ha in testa. Era una delle cose che l’aveva fatto innamorare di lei: aveva sempre la battuta pronta; anche quando era talmente assurda da essere ridicola. Ridevano spesso insieme. Ma non stasera.
Leggi tutto “Vite a poco prezzo – di Paolo Calabrò”